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La lotta per la libertà




Di nuovo Bertolt Brecht, il poeta e drammaturgo tedesco che osservò, descrisse e combatté l'ascesa del nazismo nel suo paese.

Questa poesia mi sembra straordinariamente attuale, ed è dedicata a tutti coloro che hanno fatto della pandemenza il loro partito, il loro ideale, la loro fede religiosa e che, di conseguenza, odiano chi resiste alla dittatura, rifiuta il siero sperimentale ingannevolmente chiamato "vaccino", lotta per riconquistare la democrazia e per salvare i bambini da questa sperimentazione alla Mengele. Sperimentazione che fa parte dei progetti di un capitalismo la cui malattia mentale è ormai fuori controllo, e che si propone di ridurre gli umani ad animali di allevamento intensivo, modificati geneticamente in funzione delle esigenze di una Quarta Rivoluzione Industriale.

E' dedicata a chi ha permesso che i mediaservi condizionassero e plasmassero, non solo le sue convinzioni, ma persino i suoi sentimenti, intrisi di un odio aggressivo veicolato dalle parole dei personaggi televisivi al soldo delle multinazionali. Plasmare, modellare. Sono le parole con cui il Forum Economico Mondiale, la rappresentanza del capitalismo globale, inizia ormai tutti i suoi documenti. Plasmare il futuro della sanità, dell'istruzione, della produzione, del lavoro, della mobilità, dei consumi: come divinità di un secolo di decadenza e morte di un sistema, pensano di poterci manipolare a loro piacimento, noi, la natura, la vita intera.

E proprio a chi più si sta lasciando manipolare è dedicata questa poesia, perché essi ignorano che toccherà anche a loro; anch'essi perderanno il lavoro come hanno già perso la libertà, che si illudono consista nell'andare al ristorante o al cinema. Anche la loro libertà, la loro salute, il loro benessere dipendono dalla nostra lotta.


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c'era rimasto nessuno a protestare.


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