di Sonia Savioli
Premetto che non credo alle scie chimiche, tantomeno alle scie chimiche come causa del cambiamento climatico; non credo ai banchieri vampiri, ai rettiliani, agli extraterrestri creatori della razza umana, ai campi di concentramento lungo le tangenziali con i container della protezione (in)civile, e alle varie scemenze che qualcuno mette in circolazione premeditatamente e furbescamente con lo scopo (purtroppo a volte conseguito) di far passare per scemi tutti quelli che si oppongono ai progetti del capitalismo globale.
Non dovrebbe meravigliare, del resto, che a furia di essere metodicamente ingannati da istituzioni, autorità e media, alcune persone rischino di vedere inganni e complotti anche dove non ci sono.
Però una grande quantità di persone, tra noi che ci opponiamo alla dittatura pandemica, sanno distinguere il verosimile dall'inverosimile, il probabile dall'improbabile, il possibile dall'impossibile. Per quel che mi riguarda, dato che considero lo scrivere per il pubblico una responsabilità morale, sono abituata a verificare ogni mia intuizione o deduzione cercando riscontri inoppugnabili in documenti ufficiali, possibilmente provenienti proprio dalle parti avversarie.
Per questo, non avendo alcuna possibilità di verificare da "fonti ufficiali" il perché di tanto accanimento nel volerci iniettare dei preparati biochimicosintetici, ingannevolmente chiamati "vaccini", pongo a voi la domanda che dovrebbe nascere spontaneamente in qualsiasi cervello ancora funzionante. Vedrete che ci sono risposte ovvie e non "complottiste" ma che nessuna di esse risulta soddisfacente e attendibile.
Perché coloro che hanno il potere, a partire dallo pseudogoverno italiano e dai cosiddetti esperti del Comitato Tecnico Scientifico al servizio delle multinazionali e delle trame del Forum Economico Mondiale, che sono ormai il governo reale di questo paese, utilizzano con furia e perseveranza ogni mezzo: menzogne, minacce, ricatti, pressioni di ogni tipo per indurci ad accettare lo pseudovaccino?
Prima risposta: vogliono "vaccinarci" per il nostro bene.
Come, no?! Per il nostro bene hanno depenalizzato i reati ambientali, sovvenzionato i pesticidi, permesso conservanti e additivi chimici dichiaratamente cancerogeni, alzato i parametri dei pesticidi nell'acqua potabile; per il nostro bene inzeppano di rifiuti tossici le massicciate stradali e dell'alta velocità, continuano a derogare sulla messa a norma dei depuratori fognari; per il nostro bene fanno poi spargere nebulizzati i fanghi di quei depuratori nemmeno a norma sui campi della Lombardia, così si possono attribuire le polmoniti lombarde al covid; per il nostro bene hanno imposto ai medici di non visitarci, per il nostro bene l'ILVA di Taranto funziona come prima e il glifosato viene sparso sui campi. Per il bene poi dei nostri bambini il governo ha comperato tonnellate di disinfettanti dichiaratamente tossici, mutageni e cancerogeni da usare nelle scuole per "disinfettare" le mani di mocciosetti dai sei anni in su con prodotti la cui prima avvertenza è "tenere fuori dalla portata dei bambini".
No, non è per il nostro bene.
Seconda risposta: stanno facendo una sperimentazione clinica non dichiarata, così non dovranno risarcire i danneggiati.
D'accordo, si tratta di prodotti sperimentali e, dato che hanno in mente di realizzare l'essere umano geneticamente modificato (lo dichiarano apertamente i progetti e gli studi scientifici di prestigiose università e fondazioni, hanno organizzato convegni sul tema e non lo nascondono), questa è la prima sperimentazione su larga scala di terapie genetiche, con l'impunità delle aziende farmaceutiche legalmente garantita dagli stati e dal superstato UE attraverso leggi apposite.
Però, per una sperimentazione clinica non c'è bisogno di sperimentare intere popolazioni. Alcune decine di migliaia di persone sono sufficienti, quindi non si capisce perché insistano a cercare di vaccinare sessanta milioni di italiani o sessantasette milioni di francesi. Invece, per una sperimentazione clinica è importante che tutti gli effetti avversi del farmaco siano segnalati puntualmente, mentre in questa situazione governi e istituzioni sanitarie stanno facendo di tutto per minimizzarli e nasconderli.
No, lo scopo non è semplicemente quello di una sperimentazione clinica gratuita.
Terza risposta: è il solito business, le multinazionali del farmaco guadagnano miliardi, gli stati pagano, le bustarelle circolano...
Questo è sicuro, ma per guadagnare quei miliardi è sufficiente venderli, gli pseudovaccini; non c'è bisogno di iniettarli a tutti, compresi ammalati cronici a cui un tempo venivano proprio proibiti, i vaccini, perché particolarmente pericolosi per loro. Gli Stati, retti da quei governi che vediamo stesi come stuoini sotto i piedi del capitalismo globale, sarebbero disposti a comperare tutti i vaccini che le multinazionali volessero vendergli, e poi lasciarli marcire negli scantinati, come succedeva con soddisfazione di tutti in un passato che sembra ormai lontano ma lontano non è. Risale solo a prima della legge Lorenzin.
Dunque, non è solo per i soldi.
Qui si esauriscono le risposte ragionevoli e non "complottiste" su una propaganda forsennata di terapie genetiche sperimentali, condita di ricatti e minacce, di affermazioni prive di senso che vengono diffuse senza ritegno e senza vergogna dai cosiddetti "esperti", e accolte come se niente fosse da milioni di cervelli storditi dalla propaganda e dalla paura. Come l'affermazione che chi non si vaccina metta in pericolo i vaccinati. Affermazione di cui tutti avrebbero riso picchiettandosi la tempia con un dito all'indirizzo di chi avesse detto una simile corbelleria, fino a prima della legge Lorenzin. Affermazione poi che avrebbe come logica deduzione che, allora, vuol dire che il vaccino non funziona e quindi nessuno mette in pericolo nessuno, a parte il "vaccino" inefficiente che mette in pericolo chi si vaccina e il covid non c'entra niente.
Le risposte ragionevoli si esauriscono ma la domanda resta. Perché?
E io non riesco più a impedirmi, ogni tanto, di pensare che non c'era niente di ragionevole, di razionale, di logico, nello sterminio di duecentomila cittadini tedeschi disabili e malati cronici; non c'era niente di logico, nemmeno di criminalmente utile, nello sterminio di duecentoventimila zingari, di decine di migliaia di omosessuali, e non c'era niente di logico, razionale, comprensibile, nello sterminio di sei milioni di ebrei.
Il fatto è che le società basate sul dominio, sull'ineguaglianza, sul conflitto e la competizione sociale (e il capitalismo globale non è che l'apice di tutto questo), finiscono sempre per rendere dementi i popoli, finiscono sempre per selezionare ai propri vertici dei malati nell'anima e nella psiche, frustrati e folli. E, a quel punto, la logica non è più lo strumento migliore per comprenderne i moventi e i fini. Forse lo sarebbe la psichiatria.
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