Quando ho letto la notizia che milioni di persone non comprano più scemofoni ma al massimo si comprano un vecchio telefonino a tasti senza schermo e senza internet, mi sono fatto veramente delle grandi risate. E spesso lo fanno perché sono arrivati al limite della sopportazione e vogliono riprendersi un pochino in mano il controllo della loro vita e della loro attenzione. Da sempre vengo più o meno bonariamente preso in giro da amici, parenti e conoscenti per questa mia specialità di non avere uno scemofono. C’è chi me lo voleva mettere al collo, chi me lo voleva regalare, chi mi diceva che era impossibile vivere senza, chi mi tacciava di luddismo, il che è ridicolo visto che sto scrivendo da un computer. I più “simpatici” sono poi quelli che ti dicono che senza scemofono non sei rintracciabile (ma prima come si faceva, la gente non si parlava o non si incontrava mai?) per poi essere puntualmente smentiti, perché normalmente sono molto più rintracciabile e organizzato io (lo sottolineo, basta essere organizzati), dei possessori di scemofono. Se poi essere rintracciati significa che devi rispondere sempre e comunque 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, allora quella si chiama follia totale. C’è da dire che spesso la reazione, soprattutto di sconosciuti con cui si ha a che fare nella vita quotidiana per i motivi più disparati, quando dico che non ho lo scemofono, è quella di lasciarsi scappare un: fantastico, bravissimo, vorrei farlo anche io; tutte reazioni simili a quelle del tossico, cioè di qualcuno che vorrebbe tanto smettere ma non ci riesce. Ma pare che ora ci sia una fetta di popolazione, sfinita, che, di fronte all’assurdo o semplicemente perché non ce la fa più fisicamente e mentalmente a stare dietro al bombardamento quotidiano, dice basta. In effetti un telefono portatile a tasti senza internet, al netto comunque del micidiale effetto elettromagnetico, non è una cattiva invenzione, niente di male se la cosa finisse lì. Magari certi mestieri dove serve agire con urgenza ne sarebbero agevolati, medici o simili. Invece lo scemofono, o lampada di Aladino tascabile, sta rendendo la vita impossibile a molte persone e non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta di una televisione con un potenziale di rimbambimento mille volte maggiore. Come la televisione ha tre soli scopi: fare propaganda per il potere, vendere prodotti attraverso la pubblicità e distruggere la cultura uniformando tutto alla melma dei venditori di ogni cosa.
Vediamone nel dettaglio velocemente solo alcuni aspetti negativi, altrimenti ci vorrebbe un libro.
Inquinamento elettromagnetico altissimo e ovunque, che con il 5G diventa ancora più nocivo ma dato che non si tratta di covid, che non ci sono vaccini da vendere e non ti viene la febbre ma ti fa ammalare lentamente e invisibilmente giorno dopo giorno, il problema non esiste.
Lo scemofono veicola miliardi di prodotti per la quasi totalità superflui o inutili affinché li si compri rendendosi la vita ancora più difficile perché ci si ammazzerà di lavoro per comprare le cinafrusaglie che suggerisce.
Diventa un oggetto nelle mani di multinazionali tecnologiche varie che orientano tutti a piacimento in direzione del loro profitto. Si è schedati in ogni pensiero, abitudine e azione per essere manipolati alla perfezione.
Attraverso lo scemofono si legge per ore ed ore, c’è chi ci guarda anche i film, in uno schermo che se va bene è di 8 per 15 centimetri, con effetti nefasti per la nostra vista. Strano che chi si preoccupava tanto della nostra salute ai tempi della faccenda covid, non dica nulla in merito. Magari mi sbaglio ma non mi sembra di annotare campagne a tappeto o allarmi degli oculisti contro questo flagello visivo mandate a tutte le ore sui media.
Attraverso lo scemofono le persone sono totalmente controllate, si può azionare a distanza, si può ascoltare o filmare quello che facciamo, con buona pace anche di tutti quelli che sono “contro i cattivi” ma poi si portano perennemente una spia in tasca.
Con lo scemofono vengono sdoganate tutte le più orwelliane forme di controllo, digitalizzazione totale, pagamenti elettronici, pass di ogni colore anche solo per poter andare in bagno; praticamente senza scemofono è come se non si esistesse e più si diffonderà e più chi vuole rimanere umano, libero e fuori dal controllo, se la passerà male.
Lo scemofono è così performante e meraviglioso che la gente non sa più organizzarsi, fa fare tutto a lui perché è così comodo…. Una comodità che ci rende sempre più disabili, infatti stiamo perdendo tante cose che ci contraddistinguono come umani, come la memoria, o non sapppiamo più far di conto, né leggere una cartina geografica e mille cose simili, per cui stiamo abbandonando la nostra intelligenza e capacità e senza quel mezzo siamo perduti.
Lo scemofono dà assuefazione immediata, paragonabile alle droghe più pesanti; provate a levarlo dalle mani di un adolescente e rischierete la vita, esattamente come reagirebbe un tossico.
Lo scemofono ci connette e ci isola costantemente; nelle città, nelle strade, sui mezzi pubblici e ovunque si vedono milioni di zombie a testa china, completamente risucchiati nel mondo virtuale a ogni ora del giorno e della notte.
Lo scemofono viene tranquillamente usato alla guida, tanto cosa ce ne frega se investiamo qualcuno o provochiamo incidenti, mica non potevamo non rispondere all’ennesima imperdibile stupidaggine…
Attraverso lo scemofono si hanno infinite applicazioni, social, gruppi di questo e quello, “uotsapp”, pipippè, tatattà e mille altri che verranno immancabilmente e a cui è impossibile resistere e alla fine se ne esce pazzi o esauriti, o entrambi.
Il capitolo più tragico è quello che riguarda i bambini. Ovvio che medici, psicologi e compagnia bella cerchino di non attaccare troppo questo mezzo, ben sapendone la sua estrema nocività, anche perché, se iniziassero a parlarne male, perderebbero il 99,9% dei clienti. Ma almeno qualche volta accennano cautamente che dare uno scemofono in mano a bambini piccoli o ragazzi, non è proprio consigliabile. Sia per l’inquinamento elettromagnetico, ancora più pericoloso per chi deve formarsi fisicamente, sia perché è cosa aberrante di per sé che le prime interazioni di un bambino siano con uno schermo.
Si dirà che con lo scemofono si possono fare tantissime cose, senza però riflettere che più cose si possono fare, più tempo saremo impegnati a farle e più aumentano, in una spirale senza fine dato che chi inventa queste diavolerie sa perfettamente che siamo come bambini: più ci affascinano e più siamo rapiti e non riusciamo a staccarci.
E di fronte a questi fatti evidenti c’è ancora chi crede che lo scemofono sia solo un mezzo, che tutto dipenda da come lo si usa. Fosse davvero così neutra la cosa, non si spiegherebbe perché miliardi di persone ne sono totalmente dipendenti. Ma il trucco di chi ci vende qualsiasi follia è proprio questo, farci comprare o farci credere che quello che non ha senso, che ci fa male, che è contro la nostra stessa natura, è invece una cosa assolutamente indispensabile. Gli ingredienti per convincerci e farci fare le cose più folli sono sempre gli stessi: disporre di tanti soldi con i quali comprarsi media e politica e il gioco è fatto. I media ci bombardano con le loro pubblicità senza le quali chiuderebbero dopo un giorno, i politici prezzolati spalancano le porte a qualsiasi multinazionale o miliardario e quindi viene proposto/imposto quello che a livello razionale ha molti più effetti pesantemente negativi che positivi. E non dimentichiamoci che lo scemofono è stato inventato da bianchi, maschi, occidentali (che ai loro figli spesso proibiscono di averlo e già solo con questo esempio si capisce tutto) che avevano un unico scopo: fare soldi. Quindi attraverso lo scemofono viene veicolato un solo messaggio, che è poi quello di chi l’ha inventato: fare profitto a qualsiasi costo, a qualsiasi prezzo e in qualsiasi modo, anche quello di eliminare la vita sulla terra come infatti sta accadendo. Magari è solo un trend quello di chi non compra più gli scemofoni, magari non cambierà nulla ma finché ci rimarrà qualcosa di umano ci sarà sempre qualcuno che dirà no al disumano, è naturale.
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