La medicina del capitalismo, ovvero “la mosca senza zampe è sorda”

dal libro “Il mercato della malattia” di Sonia Savioli

Quando ero ragazzina circolava una barzelletta geniale, che sintetizzava in poche battute il funzionamento della scienza del dominio.

C’è uno scienziato e c’è una mosca ammaestrata a cui egli dice “Salta!”, e la mosca salta. Poi lo scienziato le strappa una zampa e di nuovo le ordina: “Salta!”, e la mosca salta. Lo scienziato continua a ripetere l’esperimento, strappando una zampa alla volta, e sempre la mosca salta, ogni volta con maggiore difficoltà. Infine, lo scienziato strappa l’ultima zampa e di nuovo ordina: “Salta!”, e la mosca rimane immobile. Dopo aver insistito inutilmente e a voce sempre più alta a ordinarle di saltare, lo scienziato annota nei suoi appunti: “La mosca senza zampe è sorda”.

Questo è oggi la scienza: essa crea le cause della malattia e le cerca poi altrove.

Le cerca, per esempio, nella predisposizione genetica dell’organismo che ha ammalato. Oppure ci sono i virus e i batteri a fungere da perfetti capri espiatori, veicolati magari da zecche zanzare pipistrelli. A volte c’è persino un ragno violino, mai visto sul luogo del delitto e di cui è sconosciuto il movente, ma nel suo caso la condanna avviene sempre per via indiziaria.

Adesso, però, si apre una nuova frontiera per i cercatori d’oro: la medicina genetica con conseguenti trattamenti di biosintesi genetica.

La predisposizione genetica è una vera manna del cielo per la scienza del dominio e per quella del profitto, sua filiazione diretta. Permette di sfrucugliare non più soltanto negli organi, nel sangue, nelle urine e nelle feci, nelle ossa e nei muscoli e nelle cellule del predestinato paziente, ma addirittura nel suo acido desossiribonucleico, comunemente detto dienneà: la molecola a forma di doppia spirale che sta nel nucleo delle nostre cellule e che è un polimero organico formato da tanti monomeri, i nucleotidi. Il DNA, o acido desossiribonucleico, contiene le nostre informazioni genetiche. Non è un sasso, una piastrella, un filo elettrico, un bullone; è parte della cellula, vive, si riproduce con lei, muta perniciosamente grazie alle invenzioni della scienza moderna come plastiche, pesticidi sintetici e tanti altri prodotti che costellano la nostra vita quotidiana. Qualche volta muta positivamente, e lo ha già fatto innumerevoli volte nella storia della vita su questa terra, rendendoci così come siamo.

Prima della medicina genetica, se nel sangue, nelle urine, nei vari organi eccetera tutto appariva normale, te ne tornavi a casa tranquillo e il farmaco poteva aspettare. Tentando di ovviare a questo inconveniente, il capitalismo della malattia ha fatto sì che ciò che era normale non fosse più normale. A questo servono i luminari della scienza mainstream (cioè nella corrente principale, che è quella del denaro) e le multinazionali del farmaco, tutti insieme riuniti nelle varie associazioni o società che riguardano ogni ramo della medicina, e i rami continuano a crescere e moltiplicarsi. Come le società europee per il cancro, il diabete, la cardiologia ed ogni diramazione del moderno mercato sanitario. Società create e dirette dalle finanziarie-industrie farmaceutiche, attraverso i loro affaristi laureati in medicina, e introdotti come medici in ospedali, parlamenti, ministeri e università.

“Cosa facciamo oggi, prof?”

“Oggi andiamo alla conquista del mercato, abbassando il livello normale del colesterolo, Mignolo!”

E, se il colesterolo non basta, abbassando il livello normale della pressione, della glicemia, degli ormoni tiroidei. Così il mercato si amplia. (1) (2)

Questo sono oggi i capitalisti: avventurieri (anche a loro piace definirsi così; mai sentito parlare di venture funds?) e saccheggiatori che vanno all’assalto di ogni possibile profitto e spostano i loro investimenti, adeguando tattiche e strategie di rapina, nei settori economici più promettenti o più facili da rendere profittevoli.

E, con l’aiuto della mitizzata scienza medica e della diffusa cultura antinaturale, cosa meglio dei farmaci per razziare ricchezze? Inventando malattie si può creare l’ansia, la paura, il terrore, ed, eventualmente, attraverso la propaganda terroristica attuata dai propri media, ricattare gli stati che si dimostrassero restii ad acquistare e somministrare ai loro popoli vagonate di farmaci inutili e dannosi.

Però adesso il mercato è troppo affollato e la concorrenza spasmodica. Anche la concorrenza “scientifica” è diventata spasmodica. Tutti i cosiddetti scienziati a cercare quello che non c’è, perché quello che già c’è è brevettato e appartiene ad altri.

Ora gli “scienziati” brevettatori cercano nei nostri corpi col microscopio elettronico. In questo modo sono sicuri, e a ragione, di trovare nel nostro corpo qualcosa che loro decideranno che non va: “La mosca senza zampe è sorda”. Tantopiù che, addentrandosi nel nostro acido desossiribonucleico, si addentrano in un territorio vastissimo e inesplorato, dove si può inventare tutto quello che non si sa.

Talmente vasto che è impossibile comprenderne le infinite connessioni e relazioni. Come per la vita.

Non è la scienza del dominio e del profitto che può comprenderla.

La scienza del dominio e del profitto crede di poterla modificare e si propone di farlo. I suoi scienziati “idealisti” ritengono di poterla migliorare, i “realisti” si adoperano per poterla brevettare. In genere gli odierni cosiddetti “scienziati” posseggono ambedue le caratteristiche: il loro ideale è dominare la vita modificandola, per dimostrarle che sono più bravi di lei, e ottenere così gloria e onori e tanti quattrini.

Ultimamente, dunque, la frontiera superata è quella della modifica genetica dell’essere umano. Naturalmente, sempre per il suo bene. I fantascienziati oggi sono lanciati, come missili fuori da qualsiasi orbita, verso quella che chiamano “medicina di precisione”. Tale sedicente medicina si propone, e lo dichiara, di “modificare selettivamente” il genoma degli esseri viventi; cosa che, ritengono, potrebbe “correggere geni-malattia”. Hanno creato anche una forbice-biologica (la chiamano così) capace di tagliare il DNA nella regione scelta dal ricercatore. La parte del DNA rimossa, in quanto difettosa, può essere “eliminata o sostituita con una sequenza normale”. (3)

Dal trapianto degli organi si passa al trapianto delle cellule, anzi, di una parte della cellula: una sorta di taglia e cuci del dienneà umano, che la sedicente medicina non sa nemmeno bene ancora come funzioni. E forse non lo saprà mai.

Ma, sfrucugliando dentro una cellula, si può attribuire ai geni anche la leucemia dei bambini che vivono intorno all’ILVA di Taranto o sotto un elettrodotto, si può sviluppare un bel farmaco a base di molecole o cellule modificate in laboratorio (e brevettate, naturalmente), e poi stare a vedere di cosa si ammalano.


Facciamo un esempio di come funziona oggi la medicina-mercato.

Una mia amica non più giovane sa per esperienza che, se trasporta dei pesi, la mattina dopo si sveglierà col mal di schiena. Avendo capito, sempre con l’esperienza, qual’è il limite del peso che può sopportare, evita di superarlo. Quando capita che non possa farne a meno, rimedia facendosi un bel massaggio con un unguento a base di arnica e olio di alloro. Funziona e, dato che non ha mai ambito a cimentarsi nel sollevamento pesi, la sua vita procede allegramente. Ma, se andasse a farsi visitare, lamentandosi di tale impedimento, dei dolori eccetera, e incappasse nel progresso della medicina di precisione, forse i nuovi alchimisti troverebbero in un frammento di una sua molecola qualcosa che, secondo la sedicente medicina, non è normale. E, se decidessero di porvi rimedio, forse diventerebbe sorda.

Come la mosca senza zampe.


Però la medicina di precisione promette grandi profitti, e la competizione per profitto e prestigio è inarrestabile ormai nella scienza medica. La presunzione di onnipotenza e la sfida alla natura è ormai il fondamento di tale scienza.

Brevettare molecole e usarle nei farmaci; predire malattie andando a esaminare le nostre molecole e vendere altri farmaci a persone sane. Non c’è fine né limite alla competizione, e non c’è limite al delirio megalomane della scienza del capitalismo e del dominio. Questa è la nuova frontiera da sorpassare: l’allevamento intensivo di esseri umani, modificati da “forbici molecolari per tagliare il DNA in punti precisi, al fine di eliminarne alcune parti, correggerne e/o sostituirne altre”. Dicono di essere in grado di “modificare con elevata precisione le sequenze del DNA di organismi viventi”.(4)

Ma era “elevata precisione” anche quella che diede vita a Polifemo: un gigante deficiente con un occhio solo in mezzo alla fronte.


1)https://haiweb.org/encyclopaedia/disease-mongering/

2)http://www.omeopatiapossibile.it/ricerca-scientifica/disease-mangering-quando-la-malattia-non-ce-bisogna-inventarla/

3)https://bioetica.governo.it/media/4293/vr__p7_2020_gm_riflessioni-bioetiche-sulla-medicina-di-precisione-e-sviluppi-diagnostici.pdf

4)https://www.crick.ac.uk/whats-on/third-international-summit-on-human-genome-editing