Il nazismo debole

A Fukushima si continua a raffreddare reattori con acqua di mare e si decide di ributtare in mare quell’acqua radioattiva, portando così a compimento la distruzione dell’oceano e dei miliardi di creature che lo abitano, e dei miliardi di creature anche umane che abitano le sue coste. Per quella emergenza avrebbero dovuto mobilitarsi e collaborare tutti i paesi, tutti gli Stati, tutti gli scienziati in grado di studiare e proporre una soluzione. Tutti i popoli dovrebbero esserne terrorizzati e chiedere a gran voce che si provveda a trovare una soluzione e che si spengano tutte le centrali nucleari nel mondo. Ma, poiché la televisione non ne parla, un milione e duecentocinquantamila tonnellate di acqua radioattiva che finiranno nell’Oceano Pacifico non ci fanno paura. Vi ricordate quando eravate bambini piccoli e qualche volta, capricciosi, volevate uscire nella notte: vi dicevano che fuori dalla porta c’era il babau. Funzionava. Adesso televisione e media sono i “grandi”, e ci dicono di cosa avere paura. Così, mentre il mostro della distruzione ambientale sta per divorarci, noi tremiamo per un coronavirus.

Debole come sono tutti gli imperi al loro apice, quando, a furia di espandersi, distruggono le proprie stesse risorse economiche e si creano quei “tanti nemici” che alla fine reagiranno uniti.

“Chi troppo vuole, nulla stringe” vale anche per il globalcapitalismo, che oggi vuole resettare, cioè radere al suolo e ricostruire secondo i suoi interessi, la società umana e il pianeta stesso.

Guardate quante analogie ha questa dittatura pandemica con la dittatura nazista. Analogie “deboli” naturalmente, ma altrettanto feroci.

1 Gli oppositori politici del nazifascismo venivano, a seconda del paese e del periodo, mandati in esilio, confinati, imprigionati, torturati, uccisi. Sugli organi di stampa e sui libri vigeva la più stretta censura.

Gli oppositori politici della dittatura pandemica, siano essi medici, filosofi, scienziati, giornalisti, comuni attivisti, vengono infamati e diffamati, censurati, minacciati; rischiano carriera o posto di lavoro. Gli organi di informazione contrari alla dittatura pandemica vengono oscurati o cancellati, privati dei propri fondi, ostacolati in ogni modo possibile dalle reti sociali di internet.

2 Il primo provvedimento del nazismo contro gli ebrei fu quello di espellerli da tutti gli impieghi statali.

Poiché per la dittatura pandemica siamo tutti “ebrei”, cioè, dal punto di vista delle élite globaliste, noi popoli siamo “razza inferiore”, i lavoratori statali sono avviati all’estinzione: la didattica a distanza, la telemedicina, l’informatizzazione dei servizi amministrativi sono solo il primo passo per sostituire i lavoratori della scuola, della sanità pubblica, degli uffici pubblici con “macchine intelligenti”, con programmi computerizzati, con strutture private.

3 Il nazismo del ventesimo secolo impose poi agli ebrei di portare una stella gialla cucita sugli abiti all’altezza del cuore, che li identificasse, li umiliassi, li isolasse dal resto della popolazione.

Il nazismo del ventunesimo secolo ci impone di indossare delle “mascherine” che coprano la bocca e il naso, lasciando visibili solo occhi e fronte, umiliandoci, isolandoci ognuno nel suo guscio di solitudine e paura, impedendoci di comunicare e di esprimerci con il sorriso e le espressioni del viso; ci obbliga a restare distanziati, a evitare ogni manifestazione di affetto, ogni contatto, ognuno l’appestato e l’appestante da tenere lontano. Ma dice di farlo per proteggerci da un virus pericoloso.

4 Il nazismo del ventesimo secolo requisì tutti i beni degli ebrei. Il nazismo del ventunesimo secolo distrugge le ricchezze di tutti e di tutte le ricchezze si impadronisce; le multinazionali si attribuiscono così tutto il mercato, tutte le produzioni, tutti i soldi degli Stati, tutte le risorse.

5 Il nazismo del ventesimo secolo infine deportò tutti gli oppositori, gli ebrei, gli zingari, gli omosessuali in campi di concentramento.

Il nazismo del ventunesimo secolo fa di interi paesi dei campi di concentramento, impedendo agli abitanti di spostarsi, di incontrarsi, viaggiare, passeggiare, riunirsi, ritrovarsi anche tra parenti e amici; limitando i loro spostamenti alle necessità di sopravvivenza ed entro limiti definiti e ristretti.

6 Il nazismo del ventesimo secolo aveva incorporato l’eugenetica nella propria ideologia-distopia, sognando una “razza eletta” e perfetta, senza difetti fisici né morali (s’intende dal punto di vista della morale nazista), e a questo fine, oltre a eliminare le “razze inferiori”, come ebrei e zingari, oltre a uccidere disabili fisici e mentali, incentivava l’accoppiamento e la riproduzione dei giovani ariani delle SS con giovani femmine ariane.

Il nazismo del ventunesimo secolo studia come creare la “razza eletta” attraverso le tecniche di modificazione e sintesi genetica; pretende di eliminare dal DNA umano, attraverso il taglia e cuci dei laboratori biogenetici, tutte le caratteristiche indesiderate, di modificare il DNA per creare esseri umani su misura: invulnerabili alle malattie ed estremamente longevi, per quel che riguarda la “razza eletta”; forti e senza volontà e intelligenza per quel che riguarda i semi-robot schiavi. Tenta di eliminare la naturale riproduzione umana attraverso la realizzazione di uteri artificiali (nove milioni di sovvenzioni dell’Unione Europea nel 2020) nei quali i tecnici-scienziati al servizio del dominio doseranno gli ingredienti per produrre uomini su misura del dominio.

7 Il nazismo del ventesimo secolo aveva progettato campi di sterminio come Treblinka, dove ebrei e zingari e oppositori venivano deportati forzatamente, facendo loro credere che sarebbero andati a lavorare e che Treblinka fosse solo una stazione di transito. Per questo costruirono una falsa stazione, dei giardini, un falso ospedale con l’insegna della croce rossa, dove venivano portati e uccisi quelli che non erano in grado di camminare fino alle camere a gas. Il filo spinato era camuffato con rami d’abete. I deportati, dopo essersi spogliati ed essere stati rasati, si avviavano pacificamente verso la camera a gas, perché veniva fatto credere loro che fosse l’edificio delle docce: veniva fatto credere loro che fosse per liberarli dei pidocchi e della sporcizia.

Il nazismo del ventunesimo secolo bombarda e rade al suolo interi paesi dicendo di volerli liberare dal terrorismo; porta via le terre ai contadini e alle comunità per coltivarci mangimi OGM per gli allevamenti intensivi e biomasse per le centrali elettriche, dicendo che lo fa per sfamarli; sperimenta i farmaci in Africa per non pagare i danni, facendo credere di preoccuparsi della salute degli africani; inventa epidemie e ricatta i governi affiché acquistino farmaci e vaccini per combatterle; assolda e corrompe medici, politici, scienziati per falsare dati e ricerche scientifiche sulla pericolosità dei suoi prodotti. Infine con la covid-pandemia tenta il colpo finale. Le popolazioni si mettono in fila e pacificamente si fanno iniettare pseudo-vaccini mai sperimentati prima e che, a detta di un grande e sempre più consistente numero di medici onesti, le mettono in pericolo di vita e di gravi malattie, perché è stato fatto loro credere che li proteggeranno dal virus.

In tutti e due i nazismi il potere si è servito della paura. Ma nel nazismo del ventesimo secolo la paura era concreta, il pericolo verificabile, il controllo veniva attuato con mitra e pistole.

Nel nazismo del ventunesimo secolo, debole, mellifluo, strisciante e subdolo ma altrettanto malvagio, la paura è fantastica, il pericolo inventato, raccontato in una narrazione sempre uguale, monotona, contradditoria ma continuamente ripetuta come una parossistica ipnotizzante litania.

In meno di un secolo, da umani che obbedivano per paura di morire assassinati, siamo diventati umani che obbediscono per paura di morire della morte naturale che tutti ci aspetta. Alcuni obbediscono solo per paura di una multa. Alcuni per paura di essere diversi dagli altri e rimanere fuori dal gregge.

Questa dittatura che vorrebbe fare di tutti i popoli degli schiavi, di tutte le persone dei pupazzi senza anima, volontà, intelletto, per permettere alla corte imperiale, in questo caso una ristretta cerchia di miliardari e di loro tecnici (i “servi domestici” in altre epoche) di dominare incontrastati su tutto e tutti, è un “nazismo debole” proprio per questo. In primo luogo perché è cieca e ciecamente prosegue nella sua affannosa corsa a dissipare le risorse di un pianeta ormai allo stremo: a inquinare, distruggere, sventrare, bruciare, e riscaldare un’atmosfera terrestre già surriscaldata da un secolo di industrializzazione capitalista. In secondo luogo perché nessuna dittatura può sopravvivere senza il consenso di una parte consistente, anche quando minoritaria, della popolazione; e dunque è necessario che di questa parte consistente faccia gli interessi. Al contrario, questa dittatura nasce per fare gli interessi solo e unicamente di una minima e minuscola parte degli esseri umani di questo pianeta, e per distruggere le fonti di sostentamento e la libertà di tutti gli altri.

E’ anche vero che, se non basta qualche cane per guidare un immenso gregge di pecore, basta anche un solo cane per spingerle nel precipizio.

A meno che le pecore non si accorgano in tempo del precipizio.


Sonia Savioli – 16/4/2021