IL MERCATO DELLA MALATTIA – il nuovo libro inchiesta sul mondo marcio della medicina

di Sonia Savioli


La guerra dei media all’intelligenza umana occidentale, già logorata da settant’anni di televisione, quasi quarant’anni di giornali asserviti ai potentati economici e senza contradditori, trent’anni di smartfoni, iniziò nel febbraio 2020 servendosi della morte naturale.

“Fratello, ricordati che devi morire!”.

Be’, nell’anno di disgrazia 2020 sembrava che tutti se ne fossero scordati, di dover morire; così all’inizio è bastato affibbiare all’ignaro, ectoplasmatico coronavirus numero 19 (19 come l’anno del terzo millennio in cui i satrapi del Forum Economico Mondiale e i loro aruspici avevano pronosticato la sua pandemica comparsa) la morte di qualche ottuagenario in dialisi o di qualche ultranovantenne con la polmonite, e il trucco ha subito funzionato. Poi, per mantenere l’attenzione affascinata del pubblico sulle notizie ammannite ogni minuto dai mediaservi, distraendolo e alienandolo dalla realtà concreta, che le smentiva sotto ogni aspetto, c’è voluto qualche sforzo in più.

Sforzi riservati all’OMS e ai suoi protocolli sbagliati (?), agli ospedali con il loro miscuglio di complicità e di ignoranza. Ma sempre, l’avanguardia e le truppe d’assalto per diffondere il terrore panico nei deboli cervelli dell’era della disinformazione sono stati i mediaservi.

Tuttavia, il motivo vero per cui siamo disposti a credere a qualcosa, anche a qualcosa di irreale e irrazionale, viene dalle profondità del nostro essere. O “spirito”, come direbbero i cultori della new age. Più prosaicamente, diciamo che viene dalla nostra radicata cultura; la cultura del dominio e dell’alienazione dalla natura.

La nostra millenaria civiltà occidentale da millenni si accanisce contro la vita naturale.