Come il capitalismo globale cerca di sopravvivere a sé stesso attraverso l’invenzione della pandemia.
Nel 2018 le multinazionali della finanza lanciano l’allarme: prevedono lo scoppio della bolla economica per il 2020. Un crack mondiale.
Un’economia fondata sul debito sta per collassare: è di 243.000 miliardi di dollari il debito globale.
Per salvare il capitalismo bisogna accelerare la Quarta Rivoluzione Industriale, dice il Forum Economico Mondiale in tutti i suoi documenti. Il consorzio delle multinazionali, diretto dalle mille più ricche e potenti (da AstraZeneca ad Amazon, da Blackrock a IBM, da Pfizer a Siemens ecc), ha deciso di prendere direttamente nelle proprie mani le redini della società umana: niente più mediazioni politiche, niente più accordi o compromessi, niente più nemmeno parziale redistribuzione del reddito. Le multinazionali dettano e i politici-lacché eseguono. Questo viene chiamato Partenariato Pubblico-Privato. La Quarta Rivoluzione Industriale consiste nel sostituire i lavoratori di ogni tipo e settore con sistemi e macchine cibernetico-digitali: secondo le stime delle finanziarie globali, ciò significa mandare a spasso nel breve termine circa ottocento milioni di lavoratori. Poiché per attuare tale “rivoluzione” occorrono vagonate di miliardi, e quei miliardi i “pensatori” del Forum Economico Mondiale progettano di estorcerli agli Stati, hanno bisogno di una dittatura. Che sarà anche utile per tenere a bada quel miliarduccio di diseredati dalla Quarta Rivoluzione Industriale.
Ma una dittatura che faccia gli interessi dell’un per cento della popolazione è un po’ difficile da realizzare. A meno che non si convinca l’altro novantanove per cento che si sta attuando la dittatura per il loro bene. E allora… salagadula magicabula bibidi bobidi bu… ecco arrivare la pandemia che vuoi tu…
Con la magia mediatica, politica e sanitaria, mentendo, attribuendo tutti i decessi a un coronavirus, obbligando gli ospedali a un protocollo “sbagliato”, i medici di base a non curare i pazienti, terrorizzando medici e infermieri oltre agli ammalati, ecco che i risultati voluti si realizzano. E sono questi:
1 Attraverso i ripetuti lockdown e le restrizioni, distruggere tutta quell’economia che fa concorrenza alle multinazionali: piccola e media impresa industriale, agricola, commerciale, artigianale.
2 “Abbattere le barriere legali, abbattere le barriere regolatorie”, ripetono conti nuamente i documenti del FEM, e l’emergenza infinita ha annullato ogni regola e legge che tuteli l’ambiente e la salute umana, persino le regole sulle sperimentazioni di farmaci e sugli organismi geneticamente modificati: lo stesso pseudovaccino è un tentativo di modificare geneticamente gli esseri umani.
3 Eliminare gli stati nazionali e la democrazia. I parlamenti non legiferano più, sono i cosiddetti “esperti del settore privato” che decidono, il governo esegue; tutte le leggi e i progetti finanziari dall’inizio della cosiddetta emergenza sono stilati dai sicari delle multinazionali-finanziarie globali.
4 Eliminare tutto ciò che è pubblico, dalla scuola alla sanità. E, un passo alla volta, si va verso la scuola e la sanità virtuale. Già ci sono le applicazioni per smartfon che fanno le diagnosi, i programmi realizzati da prestigiose università per visitare “virtualmente”: il computer fa le diagnosi e dà le prescrizioni. Toccherà poi ai musei, ai parchi nazionali, ai monumenti e, naturalmente, ai trasporti pubblici, che già cominciano a venire sostituiti da monopattini elettrici, cioè veicoli privati ma affittati dai comuni coi soldi nostri.
5 Attuare un controllo totale, pervasivo e ineludibile sulla popolazione, che impedisca qualsiasi iniziativa personale, economica, politica, sociale. Si comincia con il cosiddetto Green Pass, il primo passo verso quell’identità digitale progettata da anni da parte del capitalismo globale (ID2020 è il nome del progetto, evidentemente un po’ in ritardo). Unita all’eliminazione del denaro contante e, naturalmente, alla realizzazione del 5G, permetterebbe di controllare ogni nostro movimento, gesto, incontro, acquisto, ogni nostra parola, ogni scelta, ogni spesa. Che non dovrà né potrà più essere anche minimamente in contrasto con gli interessi complessivi delle multinazionali. Dato che, grazie all’emergenza pandemica, sono loro a dettare le leggi, tutto ciò che potrebbe danneggiarle sarà reso illegale.
Il capitalismo ha i giorni contati, comunque vada. Nei suoi conti l’oste non c’è mai. La loro Quarta Rivoluzione Industriale, se riuscissero ad attuarla, sarà solo una dilazione, una breve pausa nell’implosione di un’economia che ha in sé la causa della propria morte, esattamente come una malattia autoimmune, perché si fonda sulla crescita illimitata dei consumi e, nello stesso tempo, sullo sfruttamento massimo possibile dei lavoratori e delle risorse.
Ma anche la vita sul pianeta così come la conosciamo ha i giorni contati, e proprio a causa di questo Sistema. Le foreste vengono distrutte al ritmo frenetico di 26 milioni di ettari l’anno, negli oceani si moltiplicano le zone morte al ritmo di milioni di chilometri quadrati, il riscaldamento dell’atmosfera mette a repentaglio la sopravvivenza di milioni di specie animali e vegetali compresa la nostra: la rete della vita si sta sfaldando. Anche la distruzione del pianeta accelera e la boccata d’ossigeno ottenuta dal capitalismo globale rischia di essere il colpo mortale definitivo.
Dunque, non c’è più scelta: o il capitalismo o la vita. Rimbocchiamoci le maniche, non solo come chi deve lavare i panni o impastare il pane ma anche come chi deve mostrare i muscoli, perché se questo pianeta, questa vita che è la nostra vita, vogliamo salvarla e salvare con essa la nostra libertà, dobbiamo combattere. Riunirci, discutere, manifestare, fare analisi, allearci, mobilitarci, agire, fare politica, iniziare a costruire un’altra società, di collaborazione invece che di competizione, di solidarietà invece che di conflitto, di rispetto e comprensione della natura invece che di saccheggio e rapina.